Il Leone e la Montagna. Scavi Italiani in Sudan - Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco, Corso Vittorio Emanuele 166/A
- Roma
Mostra in corso dal 4 ottobre 2019 al 19 gennaio 2020
Al Museo Barracco apre una mostra sulla
Missione Archeologica Italiana in Sudan, attiva da quasi cinquanta anni nel sito del Jebel
Barkal, patrimonio mondiale Unesco: esposti reperti che lasciano il Sudan per la prima volta e che provengono dallo
scavo dell’antica città di Napata, uno dei più importanti siti archeologici dell’intero paese.
Comunicato stampa della Mostra Il Leone e la Montagna. Scavi Italiani in Sudan
Al Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco arriva la prima
tappa di Il leone e la montagna, una mostra a cura di Emanuele M. Ciampini sulla
Missione Archeologica Italiana in Sudan – attiva da quasi cinquanta anni nel sito del Jebel
Barkal, patrimonio mondiale Unesco – promossa da Roma Capitale, Assessorato alla
Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
Saranno esposti reperti che lasciano il Sudan per la prima volta e che provengono dallo
scavo dell’antica città di Napata, uno dei più importanti siti archeologici dell’intero paese.
Gli oggetti accompagneranno il visitatore alla scoperta di un mondo ancora poco noto e di
una cultura che fa da ponte tra Africa, Egitto e Mediterraneo.
L’evento espositivo, realizzato in collaborazione tra le due sedi universitarie “Ca’ Foscari”
di Venezia e “Sapienza” di Roma, si avvale di una scelta di materiali che, pur nella loro
fragilità e frammentarietà, sono ancora in grado di fornire – grazie anche a un corredo di
testi, immagini e ricostruzioni grafiche prodotto dagli archeologi della Missione – un quadro
quanto più esauriente e aggiornato possibile dell’area cerimoniale di epoca meroitica,
fiorita nell’antica Napata intorno al I sec. d.C.
Il sito fu frequentato dagli Egizi dalla seconda metà del II millennio a.C. e conosce una
lunga storia, legata al prestigio dei suoi edifici sacri e al connesso settore palaziale, che
testimonia del valore di Napata come città regale, dove i sovrani del regno di Kush –
antico nome che per gli Egizi identifica la terra di Nubia come entità politica – sono
incoronati e confermati nel loro potere.
L’ultimo di questi settori regali, datato al regno del sovrano meroitico Natakamani (I sec.
d.C.) costituisce l’area di scavo della Missione Italiana. Negli anni, l’indagine ha saputo
delineare le caratteristiche di un vasto spazio dominato da un grande palazzo regale e da
varie strutture satelliti. Nel loro insieme, questi edifici rappresentano l’interpretazione
meroitica del concetto di città regale di matrice ellenistica.
La mostra occuperà due piani del Museo Barracco, che già possiede una ricca collezione
di antichità del Vicino Oriente. Qui saranno esposti una serie di materiali conservati nel
magazzino messo a disposizione della Missione dalla National Corporation for Antiquities
and Museums della Repubblica del Sudan, autorità preposta alla salvaguardia e alla cura
delle antichità. L’evento espositivo è anche occasione per ribadire una sinergia tra
l’Università “Sapienza” di Roma, nel cui museo si conservano alcuni materiali dal cantiere
diretto dal fondatore della missione, prof. Sergio Donadoni, e l’Università “Ca’ Foscari” di
Venezia, che ha attualmente la responsabilità della direzione. Ciò che emerge non è solo
una ricostruzione della città regale voluta dal sovrano meroitico, ma anche l’evoluzione e
la maturazione nell’elaborazione dei dati di scavo; grazie a questo è ora possibile offrire al
visitatore della mostra un quadro forse incompleto, ma certamente più vicino possibile a
quella che deve essere stata un’importante realtà fiorita in un ricco e forte stato dell’Africa
Antica.
Accanto ai reperti originali, saranno presentati calchi di materiali, alcuni dei quali di
particolare importanza perché riproducono oggetti fragili andati perduti a causa di una
violenta inondazione. Tra i metodi di presentazione al pubblico, alcune ricostruzioni in 3D
consentiranno di avere una resa grafica particolarmente accurata di strutture
architettoniche e di oggetti di maggior rilievo.
La Missione Archeologica è supportata regolarmente dal Ministero degli Affari Esteri,
Divisione VI, e dal Fondo Scavi dell’Università “Ca’ Foscari” di Venezia. Nel quinquennio
2014-2018 la Missione ha anche goduto del supporto del Qatar-Sudan Archaeological
Project.
Orari: da martedì a domenica dalle 10.00 alle
16.00 (ultimo ingresso ore 15.30). 24 e 31 dicembre dalle 10.00 alle 14.00
(la biglietteria chiude un'ora prima). Chiuso il Lunedì, 25 dicembre,
1° gennaio, 1° maggio.
Biglietti: ingrsso
gratuito.
Informazioni e prenotazioni: 060608 (tutti i giorni
dalle 9.00 alle 21.00).
E-mail: info.museobarracco@comune.roma.it
Sito web: Museo
Barracco |