TEATRO DELLE TERMA DI CARACALLA
Teatro delle Terme di Caracalla
via delle Terme di Caracalla ì, 22 - Roma
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Da
settant’anni è un luogo caro ai romani e ai turisti che riportano
a casa tra i loro ricordi più belli le serate con gli spettacoli
allestiti nella cornice unica dell’antichità. Era il 1937 quando
per la prima volta il Teatro dell’Opera portò la sua stagione
estiva alle Terme di Caracalla: come palcoscenico il suggestivo
e munumentale complesso archeologico. Salvo l’interruzione bellica
dal 1940 al 1944 e la chiusura dal 1994 al 2000, qui si sono sempre
svolte le rappresentazioni di lirica e di danza che ne hanno fatto
una delle attrattive più conosciute dal grande pubblico internazionale.
Inizialmente il palcoscenico si trovava in una delle aule situate
accanto al Tepidarium, occupava 1500 metri quadrati di superficie,
aveva un boccascena di 22 metri e risultò essere il più grande
del mondo. La platea ospitava ottomila persone (il successivo
spostamento del palcoscenico nell’esedra del Calidarium la ampliò
fino a toccare i ventiduemila posti). Con Oliviero De Fabritiis
sul podio, Toti Dal Monte e Beniamino Gigli interpreti d’eccezione,
la sera del 1° agosto 1937 fu eseguita l’opera Lucia di Lammermoor
di Gaetano Donizetti. Da allora musicisti e artisti di fama si
sono esibiti nella luce di questi spazi verdi, tra i ruderi che
sfiorano i trenta metri di altezza e i richiami di una storia
millenaria, insieme con l’Orchestra, il Coro e il Corpo di Ballo
del Teatro. Si possono citare alcuni nomi: Giacomo Lauri-Volpi,
Mario Del Monaco, Tito Gobbi, Giulietta Simionato, Antonietta
Stella, Fedora Barbieri, Magda Olivero, Alfredo Kraus, Franco
Corelli e tanti altri, non ultimi José Carreras, Placido Domingo,
Luciano Pavarotti, protagonisti del primo concerto dei Tre Tenori
nell’estate 1990. Tra i direttori ricordiamo Ottavio Ziino, Ferruccio
Scaglia, Franco Capuana, Gianandrea Gavazzeni, Giuseppe Patanè,
Zubin Mehta. Le Terme di Caracalla erano uno dei maggiori complessi
termali dell’antichità, forse il più ricco per il fasto delle
sue decorazioni, oggi in parte perdute o disperse. Furono fatte
costruire interamente dall’imperatore a partire dal 212 dopo Cristo,
in un quartiere periferico nella parte meridionale della città.
Novemila operai lavorarono cinque anni per sbancare le pendici
dell’Aventino e realizzare l’enorme piattaforma quadrangolare
di più di trecento metri di lato su cui venne edificato, sopra
i sotterranei per i magazzini, i servizi e gli impianti, il grande
corpo centrale in opera cementizia con rivestimento di mattoni.
Le Terme funzionarono fino al 537 quando Vitige, re degli Goti,
durante l’assedio di Roma, tagliò gli acquedotti. Da allora il
complesso fu abbandonato e diventò un cimitero. Gli scavi del
‘500 riportarono in luce statue e gruppi scultorei colossali,
per lo più copie di originali ellenistici, che finirono nelle
grandi collezioni del tempo come quella Farnese ora al Museo archeologico
nazionale di Napoli. Alla prima metà dell’800 risalgono la scoperta
della palestra e lo stacco di mosaici con atleti e giudici. Da
allora continue campagne di scavo, specie a inizio Novecento,
hanno contribuito alla conoscenza del monumento, rivelando gli
ambienti sotterranei e il mitreo.
Orari
d'apertura: dal martedì al sabato dalle 9 alle 17;
la domenica dalle 9 alle 13.30. Lunedì chiuso. Venerdì 24 e venerdì
31 dicembre fino alle ore 13.30. La biglietteria è chiusa nei
giorni di festività. I soli biglietti relativi allo spettacolo
del giorno saranno venduti nel luogo di rappresentazione, da un'ora
prima fino a 15 minuti dopo l'inizio dello spettacolo. Si accettano
carte di credito: American Express, Visa, Cartasì, Diners, JCB,
Maestro, BankAmericard, Mastercard.
Sito Web Ufficiale: TEATRO
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