
Marcello Mastroianni - Ara Pacis, Lungotevere in Augusta (angolo
via Tomacelli) - Roma
(Foto: La dolce vita 03, Cineteca Bologna Reporters Associati e Archivi)
Mostra in corso dal 27 ottobre 2018 al 8 gennaio 2019
Una mostra all'Ara Pacis porta in esposizione il mito del cinema del Novecento italiano e mondiale, simbolo universale della Dolce Vita, Marcello Mastroanni. La mostra segue quella dedicata a Vittorio De Sica che ha riscosso un ottimo successo tra il pubbblico.

Comunicato stampa
“Una vita tra parentesi”. Così Marcello Mastroianni amava definire la sua vita.
Le parentesi tra un set e l’altro, tra un palcoscenico e l’altro, lungo una carriera fatta di un’infinità di
film, di spettacoli, di personaggi.
I fili intrecciati di quella vita e di quel cammino artistico sono ora ripercorsi dalla mostra Marcello
Mastroianni, che si aprirà il 26 ottobre, in occasione della Festa del Cinema, al Museo dell’Ara
Pacis a Roma, dove rimarrà fino al 17 febbraio.
La mostra, è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita Culturale – Sovrintendenza
Capitolina ai Beni Culturali, coprodotta e curata dalla Cineteca di Bologna, e realizzata con il
contributo del Ministero per i Beni e le attività culturali in collaborazione con Istituto Luce –
Cinecittà, con il sostegno degli sponsor Acea, Roberto Coin, Igea Banca, Sorgente Group e dello
sponsor tecnico Italiana Assicurazioni. Si ringrazia per la collaborazione Rai Teche, Cinemazero,
Fondazione Cinema per Roma. Servizi museali a cura di Zètema Progetto Cultura. Coordinamento
organizzativo a cura di Equa di Camilla Morabito.
L’esposizione ripercorre la carriera straordinaria di Mastroianni. Dagli esordi con Riccardo Freda nel
1948 alla collaborazione con Federico Fellini, di cui diventò un vero e proprio alter ego. Più di cento
film tra gli anni Quaranta e la fine dei Novanta, e molti riconoscimenti internazionali: tre candidature
all’Oscar come Miglior Attore, due Golden Globe, otto David di Donatello, due premi per la migliore
interpretazione maschile al Festival di Cannes e due Coppa Volpi al Festival di Venezia.
Un attore entrato prepotentemente nell’immaginario collettivo, identificato dal semplice profilo
(pensiamo all’icona creata da Fellini in 8 e ½), ma su cui in realtà c’è ancora molto da scoprire. E per
andare a fondo nella scoperta, come osserva il curatore Gian Luca Farinelli, dobbiamo tallonare la sua
filmografia in quanto specchio della sua stessa vita.
Ed è proprio questo il percorso che seguirà la mostra Marcello Mastroianni, a partire da un tratto
distintivo della sua personalità: quell’umiltà che gli faceva amare gli altri attori, figure di un pantheon
che raccoglieva Gary Cooper, Clark Gable, Tyrone Power, Errol Flynn, John Wayne, Greta Garbo,
Jean Gabin, Louis Jouvet, Vittorio De Sica, Anna Magnani, Aldo Fabrizi, Amedeo Nazzari, Totò, Assia
Noris, e nel quale trionfava, non a caso, Fred Astaire, un attore capace, come sarà poi Marcello, di
recitare con tutto il corpo (ricordiamoci qui di quella che diverrà una delle sequenze fondamentali
interpretate da Mastroianni: quella in cui si scatena nel ballo in Le notti bianche, il film di Luchino
Visconti che segnerà il suo riconoscimento come attore “importante”).
Andremo alle origini della famiglia, di estrazione popolare, e dell’infanzia in Ciociaria (cosa che lo
accomuna a due altri giganti: Vittorio De Sica e Nino Manfredi).
Mastroianni entrerà quindi a Cinecittà, grazie a un preziosissimo pass avuto da alcuni parenti che lì
gestivano una trattoria: le prime comparsate, fino al primo ruolo importante, in cui è doppiato da
Alberto Sordi, quello del vigile in Domenica d’agosto di Luciano Emmer nel 1950.
Ma anche il teatro irrompe nella vita di Mastroianni: viene scoperto nel C.U.T. (il Centro Universitario
Teatrale, dove recitava pur non essendo iscritto all’università) da Emilio Amendola, amministratore
della compagnia di Luchino Visconti che lo chiama nel 1948 per il ruolo di Mitch in Un tram
chiamato desiderio di Tennessee Williams. La sera della prima è il panico. Ci penserà Vittorio
Gassman a tranquillizzarlo!
Nel decennio che segue continua la carriera cinematografica con Luciano Emmer, Mario Monicelli,
Mario Camerini, Dino Risi, Luigi Comencini, Carlo Lizzani, Giuseppe De Santis, ma sarà Alessandro
Blasetti a inventarsi le potenzialità della coppia con Sophia Loren. E qui la mostra Marcello
Mastroianni giungerà a uno dei suoi punti cardine, cogliendo la differenza che Mastroianni è capace di
mettere in campo: non più il “mattatore”, topos dell’arte attoriale italiana, bensì una sorta di nuovo
italiano, che, ad esempio nella coppia con la Loren, appare soggiogato.
Mastroianni, in altre parole, è quell’attore che nell’anno della consacrazione come sex symbol, il 1960,
con La dolce vita, accetta il ruolo del protagonista impotente nel Bell’Antonio di Mauro Bolognini: e
proprio con la sua capacità di opporre allo stereotipo del latin lover la persona normale Marcello
Mastroianni inciderà sul modo di pensare degli italiani, più di molti attori che, facendo dell’impegno
civile e politico il principale tratto artistico, hanno lasciato meno il segno nella società.
Abbiamo accennato a La dolce vita e naturalmente Il lungo viaggio con Fellini (così si intitolerà la
sezione dedicata al rapporto fondamentale tra Federico e Marcello) sarà declinato da La dolce vita,
appunto, a La città delle donne, passando per 8 e ½, film in cui i due si nascondono uno dietro l’altro,
fino a quel Mastorna che non vedrà mai la luce.
La mostra seguirà quindi la carriera all’estero di Mastroianni (quando si definiva un “turista di
lusso”) e arriverà fino all’ultima tournée teatrale, Le ultime lune, al film di Manoel de Oliveira Viaggio
all’inizio del mondo, uscito postumo, a Mi ricordo, sì, io mi ricordo, il film testamento girato dalla
sua compagna Anna Maria Tatò.
Tutta la vita e la carriera di Marcello Mastroianni sono raccontate in questa mostra che raccoglie i suoi
ritratti più belli, i cimeli e le tracce dei suoi film e dei suoi spettacoli, alternando immagini e racconti e
immergendo lo spettatore in quello che è stato ed è ancora il più conosciuto volto del cinema italiano.
Un percorso attraverso scritti, testimonianze, recensioni, oltre a un raro apparato fotografico che ritrae
l’attore come non siamo abituati a ricordarlo, sul palco, vicino agli altri grandi nomi che hanno fatto la
storia del teatro italiano, da Vittorio Gassman a Rina Morelli, da Paolo Stoppa a Eleonora Rossi
Drago.
Cinema e teatro, le due anime di uno degli attori più importanti del nostro cinema, raccontate in
dialogo costante grazie ai materiali conservati dalla Cineteca di Bologna, dallo stesso Mastroianni e
da numerosi altri archivi (da quello dell’Istituto Luce a quello della Rai) con i quali è stato costruito
questo percorso privilegiato che accompagnerà lo spettatore attraverso cinquant’anni di cultura e
costume italiani.
Orari: dalle 9.30
alle 19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima).
Biglietti:
intero € 13, ridotto € 11. Gratuito fino a 6 anni.
Informazioni:
+39.06.39967500
Sito web: Ara
Pacis |